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1

Per il sole e il suo fulgore,

2

per la luna quando lo segue,

3

per il giorno quando rischiara [la terra],

4

per la notte quando la copre,

5

per il cielo e Ciò Che lo ha edificato,

6

per la terra e Ciò Che l’ha distesa,

7

per l’anima e Ciò Che l’ha formata armoniosamente

8

ispirandole empietà e devozione .

9

Ha successo invero chi la purifica,

10

è perduto chi la corrompe.

11

I Thamùd, per arroganza, tacciarono di menzogna,

12

quando si alzò il più miserabile di loro.

13

Il Messaggero di Allah aveva detto loro: «[Questa] è la cammella di Allah, [abbia] il suo turno per bere» .

14

Lo tacciarono di impostura e le tagliarono i garretti: li annientò il loro Signore per il loro peccato,

15

senza temere [di ciò] alcuna conseguenza. Mostrandole il modo di distinguere la via del bene da quella del male. Il loro capo, che secondo la tradizione si chiamava Qudàr ibn Salif, si offrì di uccidere la cammella (Tabarì xxx, 214). Il profeta Şâlih aveva stabilito che la cammella che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) aveva miracolosamente tratto da una roccia avesse diritto di bere un giorno su due all’unica fonte di cui disponevano i Thamùd. In seguito, però, quelli rinnegarono il patto e uccisero la cammella, suscitando la collera e il castigo di Allah. Vedi anche XI, e la nota.